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Consulentia 2016, uno sguardo sul futuro dei promotori finanziari

Oltre 2200 partecipanti, 50 relatori, 16 partner, 45 sponsor. Sono questi alcuni dei numeri della tre giorni di Consulentia 2016, l’evento organizzato da Anasf a Roma e che ha visto anche la partecipazione di Old Mutual Wealth. Una tre giorni che, inevitabilmente ha dedicato ampio spazio al futuro Albo Unico dei Consulenti Finanziari che nascerà dalla trasformazione dell’attuale Organismo per la tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari (APF) che dovrà affrontare anche la sfida della vigilanza.

“Questo ulteriore carico di responsabilità” ha chiarito nel corso del suo intervento Stefano Scalera, consigliere del Ministro dell’Economia, “è una sfida importante per tutti voi. Ma una sfida che deve essere letta non come una barriera, ma come un’opportunità”. Un’opportunità che è ben chiara agli occhi del presidente Anasf, Maurizio Bufi: “Dopo il cambio di denominazione in consulenti finanziari ora per il nuovo Albo sarà prioritario pensare a governance, rappresentatività e vigilanza” ha affermato.

Un iter che, però, non sarà breve. Come ogni sfida importante i tempi da prevedere sono lunghi. “Ci vorranno almeno 6 o 7 mesi per arrivare a un reale censimento del numero dei fee only e delle società di consulenza finanziaria” ha sottolineato il presidente APF Carla Rabitti Bedogni che non esclude che si debba aspettare il 2017 prima di vedere completare l’iter che porterà alla nascita ufficiale del nuovo Albo Unico. Una previsione in parte confermata da Giuseppe D’Agostino, vice direttore generale Consob, che però assicura: “Siamo in ritardo di nove anni, l’obiettivo è arrivare entro metà del 2017 al nuovo albo”. Insomma la macchina è partita e nessuno degli attori coinvolti ha intenzione di fermarla.

Anche perché su un aspetto le tre attuali anime dell’Albo dei Promotori Finanziari (APF) sono d’accordo: “siamo tutti consulenti finanziari”. Bancari, private banker, promotori finanziari non sembrano infatti aver dubbi quando si tratta di individuare un’espressione per spiegare la propria attività: offriamo consulenza, è questa la risposta per il 60% dei private, per il 41% dei bancari e per il 43% dei promotori finanziari. A rivelarlo la ricerca “Protagonisti a confronto: indagine tra consulenti finanziari, private banker e bancari”, condotta da SWG su un campione di 100 gestori della clientela mass/retail, 100 private banker e 100 pf iscritti all’Anasf, e presentata da Alessandra Dragotto in occasione del convegno conclusivo di Consulentia 2016.

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